venerdì 4 gennaio 2008

puzza di piedi

se i piedi mi puzzano
è perchè ho camminato
nella merda
per troppo tempo.

lavarli
serve solo a farti felice,
non a pulirli.

e quando potrò ritornare
a guadare nella melma
che anche tu produci
sorridendo

sfascerò
a colpi di bottiglia
la targa che hai appeso sull'uscio.

perchè l'ostentazione
del bene
non fatto per bene
puzza più dei miei piedi putrefatti.


girolamo grammatico
[dedicato ai senza fissa dimora morti per il freddo]

sabato 15 dicembre 2007

sono libero...

sono libero
libero come i fazzoletti sporchi

di vagare al vento
tra il marciapiede e la strada

sono libero di volteggiare

sono libero di lasciarmi trascinare da forze estranee

un pacchetto di sigarette
la macchinetta del caffè
un orizzonte quotidiano di monetine sonanti

con gli occhi così in basso
non penso al sole

-- un orizzonte quotidiano di artifici
vittorie piccole fermentano

divento allora una bottiglietta galleggiante

è un andirivieni continuo
ritmico
sulla stessa onda

e senza direzione

sono la libertà e il suo rifiuto

giovedì 13 dicembre 2007

campanellini




Qualcuno deve avermi rubato

il companellino

ecco perchè non sento

quando si avvicina

il angelo.

E mentre vomito

tedio

increspato

ai lati dei miei occhi

sento suonare

il campanellino dei passanti

quando si avvicinano.

Ma quanti angeli

ci sono in giro.

mercoledì 12 dicembre 2007

tossicità

Non cerco un posto letto
anche se è per questo che ti assillo.

Cerco il cinema
dove vai con gli amici,
la bottiglia di vino
che stappi
per conquistarla,
il diario che scrivi la sera.

Non cerco un posto letto.

E' l'inganno
dietro cui nascondo
la verità trovata
su una cicca di sigaretta buttata.

E mentre cucio
l'ennesimo taschino
sul pantalone usato
ti sento tossire
la tossicità del tuo buon'io

[tratto, forse, dalla MAGNITUDINE DELL'INDIGENZA]

giovedì 29 novembre 2007

Ancora Samuel...

Ancora Samuel, in questa intervista che scivola sincera, a momenti emoziona, con semplicità...

mercoledì 28 novembre 2007

un luogo, uno spazio...

Per qualcuno via Marsala è stato un luogo del cuore.
Per qualcuno è stato un giardino. Un giardino di rose, ciascuna unica e speciale. Ciascuna conosciuta per nome, ciascuna “addomesticata” come la volpe del Piccolo Principe.
Per qualcuno questo giardino è stato un posto speciale, pieno di istanti di cui prendersi cura. In modo intenso, talvolta totale.

Ma è comunque una distesa di sampietrini. Malamente decorata, per giunta.
Via Marsala è un luogo reale e virtuale dove si incrociano i bisogni con la disposizione a colmarli, o almeno l’intenzione. E’ il posto dove vorremmo indagare un nuovo senso di comunità. Un posto dove vorremmo chiederci se oggi ha ancora un senso la speranza di condividere i diritti e di trovare soluzioni innovative ai problemi antichi.
E tutte queste cose sono possibili solo nella consapevolezza, solo sentendo il valore di ogni azione; il dovere, l’entusiasmo.

In via Marsala convive la gioia per l’esistenza di questi miti con la rabbia per la loro persistenza. Per questo ci siamo chiesti uno spazio (questo!) di riflessione, condivisione, trasfigurazione.
Senza prenderci troppo sul serio, ovviamente… buona passeggiata…

lunedì 26 novembre 2007

c'è un posto... nei dintorni del proprio corpo

C’è un posto attraversato da molteplicità fluttuanti e stazionarie.
C’è un posto dove la necessità di giustizia si fa volto di persona.
C’è un posto in cui ti aspetteresti di trovare quintali di rabbia e invece ne è visibile molto meno.
Questo posto è in molti posti, ma più di tutti è in via Marsala.

Un crocevia di fenomeni epocali e storie marginali, ma soprattutto il punto di incrocio magico di persone. Persone che portano dietro la propria scia di tempo vissuto. Persone particolari e generali, attratte da un magnetismo impalpabile.

E’ il momento che tutti conoscano via Marsala.
Perché ognuno possa imparare a riconoscerla nei dintorni del proprio corpo…
mauro

giovedì 22 novembre 2007

passeggiando tra le strade del blog

LA SPERANZA E' L'ULTIMA A MORIRE: un blog può essere un posto reale esattamente come le nostre strade...
Via Marsala comunque la si voglia visitare, sia in rete navigando come improbabili lupi di mare, sia come cittadini di una città tanto viva quanto stanca, può essere un posto dove lasciare qualcosa, magari un segno solamente di una presenza che non ha ancora capito esattamente dove vuole andare o cosa fare.
Via Marsala nella sua duplice forma può essere un posto di reale fantasia, dove operatori, volontari e passanti possono trasmettere la loro esperienza camminando proprio su questa strada, raccontando le proprie esperienze in modo nuovo...
accantonando quel buonismo che in molte circostanze sembra garantire l'identità al genere umano, permettendoci così di riappropiarci di quelle sensazioni sia di soddisfazione personale che di profonda frustrazione, che molto spesso si hanno lavorando nel sociale, favorendo così uno scambio di esperienze ad un livello tanto sincero quanto innocente.
Credo fortemente che la reale partecipazione ad un progetto debba tener conto dell'ambiguità che si può provare nei confronti del progetto stesso, interrogandoci sui perchè dei problemi risolvendoli in modi se necessario "non ortodossi" .
Forse - immagino - solamente così quando passerò in via Marsala non avrò più la spiacevole sensazione che questa strada pur essendo al centro della città di Roma ne sia ideologicamente periferica.
Buon lavoro a tutti!

sabato 17 novembre 2007